LA QUADRERIA

Le collezioni del Museo della Fraternita dei Laici derivano da tre diversi nuclei costituiti da opere provenienti da lasciti testamentari, da depositi di beni da altri luoghi di proprietà della Fraternita e da specifichi incarichi, determinati, nel corso dei secoli, dal Magistrato, ossia dal consiglio direttivo dell’ente, costituito dai Rettori. Una sezione importante è costituita dalla Quadreria, ossia l’arredo pittorico costituito in parte dalle opere già presenti sin dal nel XVII secolo nell’arredo del Palazzo della quale facevano parte originariamente anche le due pale di Bartolomeo della Gatta con San Rocco (1479 e nel 1485) e il modellino ligneo delle Logge del Giorgio Vasari (1574-79) oggi rispettivamente al Museo Statale d’arte medievale e moderna e al Museo Casa Vasari di Arezzo. Tra esse sono invece ancora in situ la pala di Giovanni d’Agnolo di Balduccio con la Madonna col Bambino e Santi, il bellissimo Albero Genealogico dei Vescovi aretini (Ambito di Francesco Vanni, secolo XVII) e le due tele con i Santi Lorentino e Pergentino di Giandomenico Mattei (Foligno, XVII secolo). Appartengono invece alle opere qui depositate da luoghi di Fraternita esterni al Palazzo le curiose Cartelle delle messe, le cui cornici sono dipinte con la tradizionale iconografia della Madonna della Misericordia, e la grande tavola con la Madonna in gloria di Alessandro Forzori (notizie 1564-1585), mentre la tavola con l’Assunzione della Vergine di un artista dell’area di Raffaellino del Garbo, proviene dal lascito Occhini.

La Quadreria fu completata nella prima metà dell’Ottocento con la splendida “Galleria dei Ritratti” ossia il ciclo con le effigi dei granduchi (a cominciare da Pietro Leopoldo fino a Ludovico Borbone di Parma) e dei tanti benefattori che resero ricco dell’ente dal Medioevo in poi; tra gli artisti che vi lavorarono il più importante fu Pietro Benvenuti (1766 - 1844); tra gli altri furono Giovanni Cimica, Angelo Ricci, Pietro Ermini e Gabriele Acciai.